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| | Posto che ad ogni azione corrisponde una reazione, alla tua mancanza di azioni corrisponde una reazione nulla: la risposta tarda ad arrivare perchè la domanda non è stata posta. Contempli i fregi che adornano il timpano della VII casa, visto che scegli di restare in silenzio e al di fuori dell' edificio. Gli uomini che ti hanno accompagnato si allontano, resti da solo di fronte all'ingresso dell'edificio, mentre inizia ad alzarsi un lieve vento fresco e l'ora tende all'imbrunire. |
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| | Nulla muta nella percezione dello spazio che ti circonda: il ticchettìo dell'acqua si mantiene costante, le due figure al tuo fianco non emettono alcun suono, la luce che filtra dalla porta si mantiene inalterata. |
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| | Il tuo arrivo in terra di Grecia avviene in punta di piedi e senza grandi clamori. La ragazza che hai sempre chiamato Claudia ti conduce ai piedi del grande tempio e, dopo aver discusso a lungo con il primo ministro prende brevemente commiato da te. Vieni accompagnato da alcuni soldati semplici , in un religioso silenzio, all'ingresso della VII° casa dello zodiaco. La penombra avvolge l'interno dell'edificio, non ti sembra di notar nessuno nelle vicinanze; gli uomini che ti hanno accompagnato si dileguano prontamente dopo qualche istante, con fare annoiato e confabulando qualcosa tra di loro. |
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| Il tempo è fluido, fluida è la percezione che di esso hai come anche della tua coscienza e del mondo che ti circonda. La tua coscienza è appannata, la tua volontà frenata e il silenzio che ti circonda è rotto solo da alcuni rintocchi lontani e ritmati di cui non comprendi natura e origine. Percepisci colori, luci, una risata, un urlo terrorizzato e quindi nuovamente il silenzio. L'immagine di uno strano essere che prova ad avvolger la sua mostruosa coda attorno a te lambisce la tua coscienza prima che a farlo siano dei rintocchi sempre più violenti, tamburi nel profondo e nell'oscurità di maligne e aliene volontà.
Il veleno? Che tu sia davvero morto per causa di un avvelenamento? Ne hai coscienza, ricordi qualcosa ma solamente qualche sprazzo di colore raggiunge la tua mente stanca e provata.
Il ticchettiò che inizia a condurti alla realtà è quello di alcune goccioline d'acqua che scivolano ritmicamente su un ripiano evidentemente solido alle tue spalle. Vedi delle mura in solidissima pietra, per quanto ricavate in maniera un po' poco elegante, umidità ovunque, una porta massiccia in legno semiaperta dinanzi a te. Un uomo e una donna al tuo fianco, l'uno sulla destra e l'altra sulla sinistra giacciono non-coscienti riversi al suolo sulla schiena. La stanza misura circa 10 m x 10 m con contorni abbastanza frastagliati, sembra che sia stata ricavata in una cavità preesistente. Sei adagiato con la schiena contro una roccia nella direzione opposta a quella in cui è ricavata la porta, da cui filtra una fioca luce. I tuoi sensi sono ancora decisamente intorpiditi, i tuoi movimenti risultano estremamente impacciati. |
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| Hai scelto cosa fare?  |
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| Mezzodì in terra di Grecia, di una calda e assolata giornata di metà Ottobre. Il Grande Tempio in fase di rinascita inizia a rifiorire di nuove speranze e nuovi difensori della divina Atena: per quanto parallelamente anche le altre sfere celesti iniziassero a muoversi, v'era un condiviso sentimento di sicurezza e ottimismo che si respirava tra gli antichissimi templi e i sabbiosi campi di addestramento.
Ti trovi in una di queste arene di addestramento: hai chiesto al Grande Sacerdote di incontrare in duello un altro dei cavalieri d'oro di Atene per migliorare le tue capacità. Le scalinate sono semivuote, al massimo riesci ad incrociare lo sguardo di qualche apprendista Saint indaffarato a discutere con gli amici, in totale relax.
Ti avvedi all'ultimo istante - tant'è che l'atto di parlarti così senza preavviso ti sorprende - della presenza di un uomo dai capelli rossi, seduto a bordo arena. " Naaa , non ce la farai mai a batterlo! " Sbotta, scuotendo il capo in tua direzione, saltando in piedi all'interno dell'arena. Ti squadra per qualche secondo, come a valutar le tue capacità e soppesando la tua prestanza fisica con qualcosa di ben chiaro nella sua mente. Indossa un'armatura di addestramento in pelle e cuoio rinforzata sul busto, gambali e delle protezioni per gli avambracci.
Giochicchiando con il labbro inferiore con la mano destra aggiunge dopo qualche secondo: " Ti ho osservato: perderai. Perchè vuoi combattere così ardentemente? " . Conclude infine anche un po' divertito in tua direzione dando chiara impressione di essere in procinto di andar via, qualora la risposta non lo soddisfi. |
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124 replies since 26/6/2014
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